Il pandino era pronto per portarci a Trieste ad assistere alla 40° edizione della barcolana (una regata nel golfo di Trieste), ma purtroppo il collaudo è scaduto (410 euro tra revisione, cambio ammortizzatori,freni e altro).... e siamo andati in treno sabato mattina.
Secondo me la cosa più bella della manifestazione non è la gara ma l'atmosfera di festa che si respira nei pressi del molo audace; lì sono attraccate le barche dei velisti che più che gareggiare hanno voglia di fare casino e la gente va là a vederle e a passeggiare fra gli stand nei dintorni.
Il sabato sera è l'apoteosi del casino, per le strade del centro è quasi impossibile passare e nei bar ancora meno, un pò di tranquillità si riesce a trovare solo in fondo al molo audace, il mare calmo di notte trasmette una serenità difficile da trovare altrove (vero fax?).
Per sopravvivere alla serata ho preso un "bomber maxi": un panino gigante pensato appositamente per chi ha voglia di bere tanto e arrivare a notte tarda senza essere devastato, una benedizione ma anche una maledizione perchè il mio stomaco stava quasi per scoppiare!!
L'alternativa alla coda nei bar è quella di portarsi da casa i vari alcolici e come dei bravi ragazzi alcolisti ci siamo divisi le bottiglie e ci siamo incamminati verso piazza Unità.
In piazza è stato allestito un palco dove hanno suonato Frankie hg nrg ed Elio e le storie tese fino a mezzanotte e qualcosa, ma noi solo alle 4 siamo andati a dormire.... peccato che dovevamo svegliarci alle 9!!
L'indomani la sveglia aveva un copione già visto mille volte: bestemmie e imprecazioni contro chiunque, e dopo qualche coda per il bagno siamo partiti per Barcola ad assistere alla partenza della regata. Sinceramente mi sarei fermato volentieri a letto visto che le lente barche a vela sembravano ferme e non c'erano esaltanti sorpassi, ma almeno ho visto qualcosa di diverso dalla solita domenica passata in casa e non me ne sono pentito.
mercoledì 15 ottobre 2008
venerdì 3 ottobre 2008
Tolazzi, Lambertenghi, Marinelli 21.8.08
Abbiamo deciso di affrontare anche noi la staffetta dei tre rifugi (Tolazzi, Lambertenghi e Marinelli), ma in maniera amatoriale.....
Nonostante il pessimo tempo abbiamo deciso di affrontare il percorso dal Tolazzi sperando di arrivare al lago di Volaia e trovare un barlume di sole. Ovviamente ciò non è accaduto, e purtroppo kaio a rinunciato a fare il bagno nel ghiacciato lago visto che non aveva neanche la possibilità di crogiolarsi come una lucertola al sole!
Dopo aver preso abbastanza nebbia abbiamo percorso il sentiero attrezzato Spinotti e raggiunto il rifugio Marinelli dove abbiamo fatto una breve sosta pranzo di 4 ore!
Pensavamo tutti di ricevere un misero pranzo frugale, ma invece abbiamo mangiato di tutto e bevuto in abbondanza come piace fare a principi e rè. La "sindrome etilica d'alta quota"(vai Fax!) ha cominciato a colpirci, e uno dietro l'altro siamo caduti sotto i suoi colpi estenuanti...
Per non finire in qualche burrone sul sentiero di ritorno abbiam capito che era meglio andare via e saltellando allegramente per la strada in discesa siamo arrivati al Defender di kaio che ci portati sani e salvi a casa.
Nonostante il pessimo tempo abbiamo deciso di affrontare il percorso dal Tolazzi sperando di arrivare al lago di Volaia e trovare un barlume di sole. Ovviamente ciò non è accaduto, e purtroppo kaio a rinunciato a fare il bagno nel ghiacciato lago visto che non aveva neanche la possibilità di crogiolarsi come una lucertola al sole!
Dopo aver preso abbastanza nebbia abbiamo percorso il sentiero attrezzato Spinotti e raggiunto il rifugio Marinelli dove abbiamo fatto una breve sosta pranzo di 4 ore!
Pensavamo tutti di ricevere un misero pranzo frugale, ma invece abbiamo mangiato di tutto e bevuto in abbondanza come piace fare a principi e rè. La "sindrome etilica d'alta quota"(vai Fax!) ha cominciato a colpirci, e uno dietro l'altro siamo caduti sotto i suoi colpi estenuanti...
Per non finire in qualche burrone sul sentiero di ritorno abbiam capito che era meglio andare via e saltellando allegramente per la strada in discesa siamo arrivati al Defender di kaio che ci portati sani e salvi a casa.
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